Impossibile raccontare per filo e per segno tutto quello che abbiamo vissuto percorrendo i 1400 chilometri che separano Tokyo da Kagoshima, ma ci siamo sentiti in un vortice fortunato. Spostandoci in autostop e campeggiando in qualsiasi fazzoletto d’erba ci si presentasse innanzi – e avendo avuto di conseguenza poche occasioni per impigrirci – abbiamo girovagato con e senza una meta precisa per più di un mese.
Guidati da amici di amici o da persone appena conosciute abbiamo avuto modo di pedalare in una primaverile e magnifica Kyoto, di assistere al festival del fuoco a Nara, di dormire in una stanza tradizionale a casa di una famiglia che ci ha letteralmente raccattato sulla strada e di essere accompagnati dalla stessa l’indomani sul monte Koyasan (uno dei luoghi più sacri del buddismo giapponese), di perderci nei quartieri più autentici di Osaka, di unirci ad escursioni intorno alla caldera del vulcano Aso e di ammirare salamandre e cavallucci marini con una famiglia prima di scalare il perfetto e conico vulcano Kaimondake.
Kyoto, pagoda del Senso-jiKyoto, per le vie del centroKyoto. Prugni in fiore all’interno del giardino del tempio Kitano Tenman-gu Prove di una danza tradizionale eseguite al ritmo di battito di maniTetsuya, nella memorabile serata tra le isakaye di KyotoFoglie di cavolo con soia e sperma di pesce frittoKyoto, la foresta di bambù di Arashiyama
Nara, tempio buddista Todai-jiIl parco pubblico di Nara (nostra dimora per tre notti), abitato da cervi tutt’altro che timidi.Otaimatsu: questo il nome dell’evento che si tiene sui balconi del Nigatsu-do (un edificio facente parte del tempio Todai-ji). Appena dopo il tramonto vengono portate in sequenza da una parte all’altra del balcone una decina di enormi torce che bruciando provocano una pioggia di braci e zampilli la cui visione, secondo la credenza, porterebbe fortuna per il nuovo anno.Sul balcone del Nigatsu-do, aperto al pubblico dopo aver spento le torce
Okunoin, il più grande cimitero di tutto il Giappone, nel complesso monastico sul monte Koyasan
OsakaOsaka, con Rie in un piccolo bar che colleziona e appende i reggiseni delle avventrici
Il castello di Himeji Il ginko millenario di AsoIl vulcano Aso
Il monte Komezuka
Santuario Kamafuta (letteralmente”coperchio di pentola”). Secondo la tradizione è di buon auspicio riuscire a camminare con un coperchio in equilibrio sul capo dal Tori (tipico ingresso dei tempi scintoisti) al Jinjia (il tempio vero e proprio)Kaimondake (924 mt). Chiamato il “piccolo Fuji” per la perfetta forma conica.
Troppo belle cose avete vissuto:) spero un giorno di poter vedere con voi le migliaia delle altre foto !🏡💌📮❤
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quando leggo e vedo i post di trippicks mi riempio gli occhi e mi sento piccolo piccolo :))
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