Il numero sfortunato è il 4 (la sua pronuncia è simile alla parola che significa “morte”). Di conseguenza, gli appartamenti al quarto piano costano meno, i bus delle scolaresche in gita sostituiscono il 4 con una A e negli ospedali ovviamente il quarto piano non esiste.
Non solo gli italiani gesticolano: a Taiwan, per dire “morto” si fa una sorta di uncino con l’indice e lo si muove su e giù.
Nei ristoranti si ordina da soli: ci sono dei menù stampati da compilare e poi si consegna il tutto alla cameriera (a volte il menù è plastificato e si usa una penna apposita)
Quando si mangiano i noodles non si fa rumore (come in Giappone). Con i bastoncini li si portano in bocca e ci si aiuta con il cucchiaio.
Tanti si portano i bastoncini da casa, per evitare di sprecare quelli usa e getta.
Ovunque le bevande vendute nei bicchieri di carta (milk-tea, tè, frullati etc) vengono sigillate con una pellicola e bevuti con la cannuccia.
Nei bagni la carta igienica è stata soppiantata dai Kleenex.
I Kleenex hanno sostituito anche i tovaglioli. Nei ristoranti di solito sono appesi al muro.
Nelle scuole gli alunni fanno a turno le pulizie di tutto l’edificio, bagni compresi.
Negli ospedali la poltrona di fianco al letto del paziente diventa un letto ed è fatta apposta per permettere di essere assistiti da un parente o un amico.
La pulizia dei denti costa (x gli stranieri) dai 10€ ai 20€.
Durante l’anno del drago (oroscopo cinese) si ha un boom di nascite, al contrario dell’anno della tigre. Questo perché il drago è consideraro un ottimo segno e le giovani coppie programmano possibilmente la nascita dei figli in questo anno.
Nelle bancarelle di frutta, vengono venduti (giustamente) anche i pomodori!
Nelle panetterie ci si arma di vassoio e pinza e si sceglie da soli, poi si va in cassa.
Un efficace metodo per contrastare l’evasione di tasse è stato quello di aver inserito in ogni scontrino fiscale un numero che, una volta al mese, potrebbe essere uno dei tanti estratti in una sorta di lotteria nazionale. Le vincite non sono altissime ma molto frequenti.
La raccolta della spazzatura è effettuata da un camion che emette a tutto volume una determinata melodia. Così facendo, la gente ha il tempo di scendere in strada (bene o male ogni quartiere ha un orario) e riporre il sacchetto nel cassone.
Non importa se ci sono 40°C, dopo la doccia ci si asciuga i capelli con il phon, per evitare di prendere un raffreddore o per avere capelli più belli!
In motorino ci si mette la giacca al contrario: non per il freddo, ma per evitare di abbronzarsi.
In motorino si usa il casco (al contrario della Cina) e quando si parcheggia lo si appoggia sullo specchietto, o sulla sella. Nessuno lo ruba.
Quando un motorino vuole girare (per esempio) a sinistra, non si mette in mezzo alla strada ma in un apposito rettangolo sulla destra, davanti alle striscia pedonali e aspetta quindi il verde.
Durante il “mese dei fantasmi”, a luglio, è bene non fischiare: questo potrebbe far arrivare i demoni. Evitate di nuotare, perché i fantasmi vi farebbero annegare. Non sottoponetevi ad interventi chirurgici nè comprate un auto. Per ultimo, non lasciate i panni stesi fuori di notte, i fantasmi ve li ruberebbero!
Mai toccare le spalle di qualcuno mentre si sta giocando a carte o a “mah Jong” : si potrebbe spegnere la fiamma della fortuna!
La carta igienica si butta nel wc (era dall’Italia che non lo facevamo)
Nei bagni ci si siede sempre, anche quello della stazione o quelli pubblici delle metro. Sono sempre puliti.
L’asse del gabinetto è riscaldata ed è forse questo il motivo del punto due.
Nei bagni “alla turca” invece ci si accuatta al contrario, generalmente con la faccia verso il muro.
Ovunque si trovano distributori di lattine di bevande freddo (tasto blu) e bevande calde (tasto rosso)
Prendere e dare i soldi con due mani, in segno di rispetto
Nei ristoranti l’acqua del rubinetto è gratis
I cuochi usano un asciugamanino a mo’ di fascia/bandana
Quando si mangiano i ramen, è buona educazione fare molto rumore risucchiandoli. Inoltre, è una tecnica utile per raffreddarli!
Fuori da ristoranti (ramen e pasti veloci) oppure onsen (e alcuni hotel) ci sono delle macchinette dove fare un ticket decidendo e pagando quello che si vuole mangiare. Poi si entra e si consegna il bigliettino.
Se non sapete leggere il menù, nessun problema. Fuori da ogni ristorante ci sono sempre delle riproduzioni dei piatti molto veritiere!
Nei locali ci sono spesso ceste/scatole per mettere borse giacca etc
Il sake viene versato in un bicchierino e fatto traboccare nel piattino sottostante. Finito di bere dal bicchiere, si può bere direttamente dal piattino o rovesciarlo nel bicchiere.
Da 7eleven si può prelevare con circuito internazionale. (Non è così semplice trovare bancomat per stranieri)
Fare l’inchino è una cosa molto comune per dire sì, grazie, scusi etc. Anche i cartelli stradali hanno disegnato un omino che si inchina, probabilmente è il nostro “ci scusiamo per il disagio”
Sulle scale mobili di Tokyo si sta a sinistra, ad Osaka si tiene la destra.
Le finestre delle case sono scorrevoli.
Le porte scorrevoli automatiche alle volte hanno un pulsante da schiacciare per farle aprire
In ascensore, il primo piano è quello che noi chiamiamo piano terra, il secondo è il nostro primo e così via
Nelle case, molte volte le lampade al soffitto si accendono tirando la corda
La verdura e la frutta sono vendute al pezzo. E che prezzo! Due papaie 6400yen-55€ circa. E pensare che questa foto è stata scattata a Okinawa, ai tropici e in stagione!
Se una parola inglese finisce con una consonante, è praticamente impossibile che un giapponese la pronunci senza aggiungere alla fine una “o” e raddoppiando la consonante. (Lot=lotto)
Sono inoltre comuni errori nelle insegne: hamburg, restrant e così via
Sull’autobus si paga quando si scende
Le biciclette possono circolare sui marciapiedi
Per agevolare la riuscita del parcheggio – che viene fatta sempre in retromarcia – ci sono dei blocchetti di cemento che stoppano le ruote
Tutti i barbieri hanno all’esterno una “colonna rotante” blu rossa e bianca, come in America
A Kagoshima si mangia il pollo crudo
L’unica cosa che i giapponesi sanno in italiano (senza molte volte sapere che sia italiano) è “Buono buono!” puntando il dito indice sulla guancia, come noi facciamo con i bambini. (non abbiamo mai scoperto il perchè!)