Non solo sushi e geishe (parte prima)

 

Nei due mesi centrali del nostro lungo e inaspettato soggiorno in Giappone – un intermezzo tra la neve di Hokkaido e le acque tropicali di Okinawa – siamo riusciti a sfatarne dei miti e scoprirne di nuovi. Lungi dall’essere un paese ipertecnologico e avanguardista – a parte per le toilette futuriste – ci ha lentamente conquistato e fatto sentire un po’a casa, perché nonostante le due culture siano agli antipodi, c’è una sottile somiglianza al Bel Paese e al suo stile di vita. Diciamocelo, ai giapponesi piace mangiare, bere e stare in compagnia. Che poi abbiano una gentilezza innata e un’onestà fuori dal comune ha reso il tutto molto più facile. Senz’altro schemi più rigidi regolano le relazioni interpersonali, soprattutto nel mondo del lavoro, e non è raro assistere a congedi ricchi di inchini, ma in quanto stranieri e turisti questo non è stato altro che un dettaglio pittoresco.  

 

Abbiamo lasciato l’isola di Hokkaido e siamo sbarcati al porto di Nigata, sulla costa occidentale. In compagnia dei nostri due amici canadesi Tay e Jake abbiamo noleggiato una macchina, direzione Tokyo.  

  

Ci siamo fermati campeggiando due notti nel paesino di montagna Nozawa Onsen, un villaggio con ben tredici bagni pubblici gratuiti. Tre immersioni quotidiane ci hanno permesso di mantenere una piacevole temperatura corporea durante il nostro vagabondare.

L’ingresso di uno degli onsen. Nella cassa di legno sulla destra, è possibile mettere le proprie uova affinchè si cuociano !
       
La vista al risveglio
  
Jigokudani Monkey Park
 

Quando siamo arrivati sotto il monte Fuji, con un tempo talmente infame che ci impediva persino di capire da che parte avrebbe dovuto svettare, prima che montassimo la tenda un vento miracoloso ha spazzato via nuvole e neve e dopo poco siamo riusciti a vederlo in tutta la sua bellezza.  

      

 
A Tokyo ce la siamo spassata tra un locale e l’altro, di sera, mentre di giorno – con una mano sul cuore e una sul portafoglio – dopo un’estenuante ricerca abbiamo comprato due nuove lenti per la macchina fotografica e sostituito un iPhone. Per il resto è esattamente come ce l’aspettavamo: immensa e brulicante di persone affaccendate.

        

Il barista segue indicazioni per preparare un Negroni
  
Uno dei microscopici locali del quartiere Golden Gai, dove si entra, si beve e si esce.
   
Sushi bar
 

Uno scorcio di una bancarella nel mercato del pesce
      
Affilatura di coltelli sempre nel mercato del pesce
     

       

Fioritura dei prugni nel Yoyogi Park
  

Visto il continuo posticipare la partenza e il conseguente scadere del visto, abbiamo dovuto con piacere volare ad Hong Kong dai nostri amici Cata e Adriana, occupare il loro salotto per una settimana e farci viziare prima di ritornare a viaggiare in terra nipponica. 

   
  

Lungo la camminata nel Lantau Country Park, perchè Hong Kong non è solo grattacieli!
  
  
Tian Tan Buddha
  
Vista della città da sotto il Kawloon Peak
    

Kowloon Night Market  
     
 

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