Ani

Colazione
Di chilometri ne abbiamo macinati e abbiamo passato pure una notte in macchina a -7°, ma tutto sommato ne è valsa la pena. 
Lasciandosi alle spalle Kars – che un po’ per la neve e un po’ per il suo passato non cela il suo aspetto sovietico – ci dirigiamo nell’estremo est per gli ultimi 45 km che ci separano dal confine armeno. Il cielo è limpido, l’aria bella fresca e a farci da stella polare l’imponente cima innevata del monte Ararat che a tratti pare un fotomontaggio. 
 
La strada che conduce ad Ani finisce ad Ani, nessuno la percorre eccezion fatta per qualche pastore o contadino
 
Ed ecco che dal nulla e nel nulla si erge uno dei siti più belli che ci sia capitato di vedere fino ad ora. Le mura di cinta di quest’antica fortezza sono ben visibili da lontano e proprio per il fatto che intorno non ci sia nulla se non un canyon che divide due stati nemici ne esalta ancora di più il suo antico valore di porto sicuro lungo la desolata via della seta.
 
Il confine armeno
  

  

          

  

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