Già la nostra vena poetica e quello che è, metteteci in più un calo fisiologico dovuto ai 6000 km percorsi in macchina, e quello che (non) c’ha offerto il mar nero c’ha dato il colpo di grazia. Sappiate che scrivere questo articolo c’ha richiesto uno sforzo supplementare.
Abbiamo avuto per lo meno la fortuna di aver avvistato a pochi metri dalla riva una cinquantina di delfini che inseguivano probabilmente un banco di sardine e di essere stati ospitati in un super appartamento a Trabzon e assaporare insieme al nostro host (originario di Istanbul) una cena dal sapore italiano a base di filetto e vino rosso.
Per il resto, la strada che costeggia il mare toglie qualsiasi possibilità a quest’ultimo di essere vissuto e apprezzato, la gente è rinomata in tutto il paese per essere chiusa, nazionalista e conservatrice – soprattutto i tifosi del Trabzonspor- e la quantità di immondizia che si trova nelle uniche aree verdi e nelle piccole spiaggie fa solo venir voglia di scappare.
In conclusione, se dovete organizzare un viaggio sulle coste dell’Anatolia le alternative sono due: Mediterraneo o Egeo!
Pazzesco! Spero non abbiate mangiato pesce!
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