Musica. Tamburi. Trombe. Per le vie del centro di Bukhara questo ritmo è ammaliante come il canto delle sirene, e noi lo seguiamo.
Tre bambini vestiti in velluto sui trampoli, persone che sorreggono dei cuscini ricamati, gente vestita a festa e noi corrucciati che cerchiamo di capire a cosa stiamo assistendo.
“Wedding party!” Dice la signora vestita in azzurro, ma la figlia la corregge: “Engagement party!”
In men che non si dica veniamo invitati ad entrare nel cortile interno dell’hotel e a sederci ad uno dei tavoli imbanditi mentre un centinaio di occhi e altrettanti denti d’oro seguono attentamente ogni nostra mossa.
Al nostro tavolo il ghiaccio viene subito rotto dal signore pelato che riempie le ciotoline di vodka e dalla signora che non sapendo l’inglese continua a dirci “I love you”.
Spasiba babüska, anche noi ti amiamo già, allora via con i festeggiamenti in onore degli sposi!!
“Ma dove sono? … Ah, lo sposo non c’è. E la sposa è di sopra ma non scende”…. “Questa è una festa per parenti e amici, è una delle tante che si terranno fino alla data effettiva delle nozze!”
Il tavolo di uomini alla nostra destra rimane indifferente alla musica (ancora per poco) mentre tutte le donne tra una portata e l’altra ballano in mezzo al cortile. Per non essere da meno facciamo come loro, Anna in pista e Marco “nasdarovia” a più non posso.
Tutto il resto è pura delirante poesia.
Ah, ecco alcune foto della città!



Ero proprio curiosa di vedere queste immagini già raccontatemi a voce! Imbukkatevi ovunque appena potete così posso vedere il vostro spirito!:)
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